L’esposizione alle nebbie da fluidi per la lavorazione dei metalli costituisce un rischio potenziale per gli operatori. Il modo migliore per evitare problemi di salute è installare un programma di gestione del rischio e di monitoraggio dei fluidi e scegliere prodotti con un buon profilo di sicurezza.
L’inalazione delle nebbie generate da fluidi per la lavorazione dei metalli può portare a patologie respiratorie come la BPCO (broncopneumonite cronica ostruttiva) e l’EAA (alveolite allergica estrinseca), nota anche come polmonite da ipersensibilità.
I datori di lavoro devono garantire che siano adottate misure adeguate per ridurre il livello di esposizione dell’operatore alle nebbie.
Come si forma la nebbia
I fluidi per la lavorazione dei metalli sono una complessa miscela di sostanze chimiche accuratamente selezionate, concepita per espletare numerose funzioni nel processo di produzione dei metalli. Gli ingredienti e la composizione dei fluidi per la lavorazione dei metalli possono variare notevolmente.
Tutti i fluidi hanno una certa tendenza a formare aerosol o nebbie. Questa tendenza dipende dal tipo e dalle condizioni del fluido e dall’ambiente circostante.
La nebbia è la formazione di particelle liquide sospese nell’aria.
La nebbia d’olio può formarsi quando l’olio viene spruzzato ad alta pressione o quando l’olio si lega ad una superficie ad alta temperatura e vaporizza. Quando viene a contatto con una temperatura dell’aria relativamente più bassa, si condensa. Ciò avviene mentre i fluidi interagiscono con le parti in movimento durante la lavorazione.
I rischi della nebbia da fluidi per la lavorazione dei metalli
L’inalazione di nebbia è fortemente associata al cancro e all’asma professionale. C’è anche il rischio di malattie polmonari e problemi respiratori, poiché le sostanze chimiche e i microrganismi irritano i polmoni. Ciò può essere esasperato in coloro che già soffrono di asma. Le patologie possono variare da lievi ad estreme e debilitanti, influendo successivamente sia sulla qualità della vita che sulla capacità di lavorare.
Il rischio di esposizione è più accentuato negli ambienti interni dove le condizioni favoriscono la generazione e la raccolta di particelle di nebbia.
Un’esposizione eccessiva o a lungo termine alla nebbia da fluidi per la lavorazione dei metalli può causare varie patologie di lunga durata:
- Irritazione nasale e oculare
- Alveolite allergica estrinseca (EAA) professionale
- Asma professionale
Il controllo dei rischi è difficile
I datori di lavoro sono responsabili del controllo dell’esposizione a sostanze pericolose e i fornitori sono tenuti a segnalare tali sostanze, ma i rischi associati alle nebbie possono essere meno evidenti e non immediati.
La domanda è: cosa si può fare per ridurre al minimo i rischi per la salute degli operatori esposti alle nebbie da fluidi per la lavorazione dei metalli? È possibile scegliere un fluido meno pericoloso al momento della fornitura. Tuttavia non esiste una nebbia sana!
Un fluido per la lavorazione dei metalli è di solito utilizzato in un sistema aperto soggetto a contaminazione per un lungo periodo di tempo. Questo può essere sia chimico come l’olio di scarto che biologico come i batteri e le conseguenti endotossine delle cellule batteriche vive e morte. La domanda che si pone è la seguente: se non si riesce a controllare al 100% cosa c’è nel fluido, come si può controllare cosa entra nella nebbia?
Come ridurre al minimo i rischi di esposizione?
Un modo per ridurre al minimo i rischi di esposizione alle nebbie da fluidi per la lavorazione dei metalli è l’installazione di un efficace programma di gestione del rischio. Per questo possiamo adattare l’approccio APC dell’HSE utilizzato per la valutazione dei rischi:
1. Evitare
- Sostituire il fluido con un prodotto meno nocivo.
- Introdurre controlli quali attrezzature e strumenti.
- Ridurre l’esposizione prolungata installando una certa metodologia di lavoro.
2. Proteggere
- Assicurarsi che siano disponibili e utilizzati i DPI (Dispositivi di protezione individuale) corretti.
- Installare un adeguato sistema di ventilazione locale (LEV) per l’aspirazione di fumi e nebbie.
- Fornire una formazione e un’istruzione adeguata.
3. Controllare
- Monitorare e registrare il buon funzionamento del LEV.
- Installare un sistema di gestione dei fluidi
- Segnalare e registrare i reclami relativi alla salute degli operatori
Monitoraggio delle condizioni del fluido
Si raccomanda vivamente di effettuare un programma di monitoraggio delle condizioni dei fluidi e di conservare le registrazioni per un minimo di 5 anni.
Q8Oils raccomanda un piano di monitoraggio equilibrato delle condizioni dei fluidi con analisi a breve e a lungo termine:
Analisi quotidiane/critiche
- Aspetto e odore
- Separazione superficiale di olio, creme e strati d’acqua
- Concentrazione per tramite rifrattometro
Settimanali – bi-settimanali
- Temperatura
- Registrazione del pH
- Batteri e funghi
Mensili/meno critiche
- Durezza dell’acqua
- Conduttività
- Schiuma
- Filtri
Quando si utilizzano fluidi per la lavorazione dei metalli è fondamentale che la concentrazione e le condizioni operative siano entro i limiti raccomandati.
Scegliere il prodotto giusto
Un altro modo per ridurre al minimo il rischio di nebulizzazione dei fluidi per la lavorazione dei metalli è selezionare il prodotto migliore che coniuga salute e sicurezza a prestazioni ed economia.
Inoltre, è importante considerare il prodotto in uso durante l’intero ciclo di lavorazione. Ad esempio, un prodotto più costoso e pericoloso può essere di fatto un’opzione più sicura a lungo termine, proteggendo il fluido e quindi l’operatore dall’esposizione a microrganismi nocivi.
Q8Oils offre una gamma completa di fluidi per la lavorazione dei metalli integrali e solubili, concepiti per fornire il miglior equilibrio tra sicurezza, produttività ed economia per l’intera durata del fluido in uso.